basso

Non è il numero di note in un millisecondo la cosa più importante
sono ben altri i valori artistici

Per me il basso elettrico è il cuore pulsante di un pezzo, l’essenza del ritmo, il posto da cui scaturisce ogni canzone.
– James Brown –

Quando ascolto il mio gruppo seguo di più la batteria e il basso. E’ quello che dà la carica.
– Janis Joplin –

Impara tutto sulla musica e sul tuo strumento, poi dimentica tutto sia sulla musica che sullo strumento e suona come ti detta il tuo animo.
– Charlie Parker –

Il basso elettrico è uno strumento relativamente giovane, nato nell’ottobre del 1951 ad opera di Leo Fender, ha avuto negli anni successivi un notevole sviluppo, sia a livello di tecnica strumentale che di evoluzione tecnologica.

La sua nascita e il suo sviluppo sono coincisi con l’affermazione dei generi popolari musicali moderni: rock, soul, disco, funk, reggae, rock-progressive, jazz-rock, ecc.. Il contributo dato dal basso elettrico (e dai bassisti elettrici) a questi generi, è notevole sotto tutti i punti di vista.

Il corso di basso è stato studiato per avere una durata complessiva di due – tre anni a seconda delle capacità di apprendimento dell’allievo.

Durante il primo anno verranno introdotte e approfondite tutte le nozioni base necessarie a costruire il bagaglio tecnico teorico di un bassista. Nel secondo anno verranno analizzati stili musicali e la costruzione di giri di basso. Il terzo anno verranno approfondite tecniche avanzate e verrà introdotta la teoria dell’improvvisazione Jazzistica.

PROGRAMMA DIDATTICO

1) Teoria musicale e armonia.
2) Teoria e lettura ritmica.
3) Lettura del pentagramma.
4) Tecnica diatonica e cromatica.
5) Improvvisazione.
6) Studio degli stili.
7) Studio dei bassisti.
8) Tecniche avanzate.

Acquisizione pratica delle scale: maggiori, minori, sistema modale maggiore.
Studi per lo sviluppo rapido della lettura sullo strumento.
Slap and Pull, impostazione delle mani, esercizi per lo sviluppo della velocità.
Tutte le scale extramodali.
Arpeggi.
Studi sui tempi dispari.
La progressione II – V – I
L’improvvisazione
Uso dei vari cromatismi.
Analisi strutturale.
Armonia funzionale.
Famiglie di accordi.
I rivolti degli accordi.
Sistema modale minore.
Scale pentatoniche.
Accordi di settima diminuita.
Il Blues e l’utilizzo della scala blues.
Studio di vari standards.
Esercizi avanzati di slap and pull.
I tourn arounds.
Altri tipi di progressioni armoniche.
Tritoni sostitutivi.
Principali sostituzioni di accordi.
Esercizi di lettura e trasporto.
Cromatizzazione delle scale.
Studio di patterns difficili su vari standards.
Improvvisazione.

– Applicazione dei principi teorici e tecnici, finalizzati all’improvvisazione, su successioni di accordi, standards, blues e rhythm changes.
– Studio, memorizzazione e trasporto di temi e melodie (sul pentagramma e ad orecchio).
– Memorizzazione e trasporto di sequenze accordali.
– Scale e cliché negli stili improvvisativi.

Studio degli stili.

– Country.
– Black: blues, soul, funk, disco, afro, reggae.
– Jazz: New Orleans, swing, bebop, ballads, latin, fusion.
– Rock: rock & roll, beat, progressive, hard rock, heavy metal, punk, new wave.
– Stili pop.
– Musica italiana.

Naturalmente è impossibile conoscere bene tutto di ogni stile o genere (stesso discorso per lo studio dei bassisti), l’allievo approfondirà ciò che ritiene più consono al suo animo, tuttavia è importante avere almeno un’idea di ciò che è avvenuto nel corso della storia della musica.

 

Per ulteriori informazioni potete anche inviarci una e-mail  (cliccate sull’indirizzo)

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(se preferite mandate una e-mail con numero di telefono e orario che preferite, VI CHIAMEREMO NOI).